Il giorno dopo… l’arrivo

Non è nostra intenzione fare un reality-show della rinnovata famiglia Pagani-Crespi, ma nemmeno mollare qui il sito. Cambieremo un po’, scrivendo le cose più importanti, interessanti, anche perchè speriamo che adesso la situazione vada normalizzandosi. Le crisi, sempre più rare, così come le opposizioni sempre più deboli, meno convinte, gli sprazzi di serenità più frequenti, insomma tutto sembrerebbe indicare che questa è la direzione (oppure indicano la calma prima della tempesta).Idem per quanto riguarda le foto, metteremo solo quelle più significative per la nostra famiglia (vi risparmierò la foto del mio intervento alla spina del portatile per rimettere quella italiana).
Detto ciò, oggi è stata una giornata tranquilla, quasi sonnecchiosa. Cioè questa mattina molto sonnecchiosa, visto che le 10:00am del nostro orologio biologico, sintonizzato sul fuso colombiano, corrispondono alle 3:00 di notte.
Una volta operativi abbiamo tentato di regolarizzare la posizione dei nostri piccoli immigrati senza troppo successo. Al comune infatti non vengono registrati all’anagrafe senza il codice fiscale che rilasciano all’ufficio delle imposte dirette che è a Busto e che, a quest’ora, è chiuso.
Nel primo pomeriggio Juan tenta di vedere la TV e, dopo aver spippolato tutti i canali disponibili, mi chiede perplesso: “papi, dove sono i power ranger?”. “Sono rimasti in Colombia” mi verrebbe da rispondere, ma opto per un più soft: “qui non ci sono i canali che c’erano in Colombia, adesso non ci sono i Power Ranger”. Poco convinto tenta ancora e finisce con il lasciare la tele su Canale Italia dove trasmettono 24 ore su 24 la “Festa del Paese”, quella trasmissione dove ci sono i canti popolari e arzilli vecchietti che ballano. Ovviamente l’interesse di Juan per questa trasmissione è circa zero, infatti dopo pochi secondi se ne va a giocare.
Per il resto hanno giocato, niente capricci particolari, insomma due bimbi modello. Questa sera, dopocena, cerchiamo di vedere un altro pezzo di “Bianca e Bernie”, dopo pochi secondi la tv emette odore di bruciato e con un sonoro “clock” si spegne… speriamo che sia riparabile e che non sia il termine di anni di onorato servizio. Così niente TV e niente videogames.
Se non fosse che il tempo trascorso è così poco, saremmo tentati di pensare, come per l’esperienza di Baeti, che ci abbiano scambiato i figli all’aeroporto (quello di Malpensa, sia ben chiaro).

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