Filastrocca dei segreti pesanti

Ho nascosto quella cosa in fondo a me
perché se non la vedo lei non c’è.
Non ne parlo per non essere più triste
perché se non la dico non esiste.
Ma laggiù in fondo a me nel buio denso
anche se non la vedo io ci penso
e lei beve quel buio come inchiostro
e cresce sempre più, diventa un mostro.
Ma io so cosa ai mostri fa paura:
il sole che taglia in due la notte scura.
Apro la mia finestra a questo sole
ed apro la mia bocca alle parole.
Ne parlo con la mamma, con l’amico…
tu mi spaventi Mostro ed io… ti dico!
E tu ti sciogli in un po’ di porcheria.
Mi dai un ultimo morso e fuggi via.
Mi rimane una bella cicatrice dove
è scritto “Mostro morde, uomo dice!”
(da “Il segreto di Fata Lina”)

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