Il prossimo 12 e 13 giugno c’è un referendum che raggruppa tre quesiti su tre argomenti completamente differenti: nucleare, privatizzazione dell’acqua e legittimo impedimento.Penso di non scrivere niente di nuovo dicendo che secondo la legge italiana il referendum è abrogativo, quindi per cambiare bisogna votare SI, mentre se si vuole mantenere lo stato attuale bisogna votare NO. E non è una novità che lo strumento referendario premia il NO, perchè se non si raggiunge il quorum, (se non ricordo male la metà più uno degli aventi diritto al voto) il referendum viene considerato non-valido. In altre parole gli astenuti contano per il NO.
Scrivo questo post per due motivi: primo credo che siano quesiti importanti che meritano una risposta da parte del popolo italiano, secondo perchè mi risulta che l’argomento è piuttosto ignorato e confuso.
Nucleare, è vero che la legge è stata emendata e apparentemente può sembrare che non ci sia più necessità di questo referendum, ma, per stessa ammissione del nostro presidente del consiglio la legge è stata modificata per evitare il referendum e quindi per poter riproporre l’energia nucleare come parte del piano energetico italiano nel giro di un anno o due. Da quanto ho capito il quesito referendario dovrebbe comunque essere presente ed è dunque importante votarlo se si vuole continuare ad evitare la costruzione di centrali nucleari in Italia.
Privatizzazione acqua, sebbene meno considerato, questo quesito non è meno importante del primo – se di incidenti nucleari si muore, senz’acqua non si vive. Purtroppo in Italia il privato non funziona quando si tratta di appalti pubblici, come sarebbero quelli per gli acquedotti, si veda la puntata di report sull’acqua. Sembra che questo argomento sia tabù e non se ne possa parlare.
Legittimo impedimento se nel caso degli altri due quesiti l’interesse superiore della collettività è chiaro ed è solo da ribadire ai nostri rappresentanti, per questo quesito forse il dibattito è più aperto. La consulta si è già espressa in merito al legittimo impedimento, riducendone la portata prevista dal legislatore. Dal momento che sia tutti uguali davanti alla legge (lo dice la costituzione) o il legittimo impedimento vale per tutti o per nessuno – nessuno è più uguale degli altri. Senza contare che la legge italiana attuale è molto sbilanciata nella tutela dell’imputato anche a scapito della parte lesa, quindi forse non c’è bisogno di anche questo ulteriore meccanismo.